Vitamina D, metabolismo osseo e non solo!
Pubblicato il 22/02/2017
Con il termine di vitamina D ci si riferisce sia all’ergocalciferolo (vitamina D2) che al colecalciferolo (vitamina D3). Da queste si sviluppa nell’organismo la forma metabolicamente attiva dell’organismo che è la 1,25 diidrossi vitamina D o calcitriolo.
Nella popolazione i livelli di vitamina D sono frequentemente al di sotto del valore di normalità (30ng/ml).
La vitamina D è un micronutriente con caratteristiche particolari e la copertura dei fabbisogni metabolici può essere indipendente dalla dieta perché, di fatto, la quota dipendente dagli alimenti è molto inferiore rispetto alla quota ottenuta con la biosintesi cutanea in presenza dei raggi UVB della luce solare. (1) Il complesso ruolo metabolico della vitamina D è tale da farla considerare almeno in parte come un ormone. La prima funzione è quella di regolazione del metabolismo del calcio e fosforo per la mineralizzazione delle ossa ma ha anche un ruolo importante sulla corretta contrattilità muscolare influendo sul livello complessivo di efficienza fisica. (2) Tuttavia la presenza di recettori per la Vitamina D nelle cellule di differenti tessuti ha aumentato l’interesse su questa molecola. Questi recettori sono presenti in cellule e tessuti quali i macrofagi ed endotelio e in organi quali la mammella, il colon, il pancreas, ecc. (3) Questa vitamina ha un ruolo importante anche se indiretto nel metabolismo dei carboidrati e dei lipidi come si può evidenziate dalla correlazione del suo deficit con il diabete di tipo 2, la sindrome metabolica, la secrezione insulinica e l’insulino resistenza, la sindrome dell’ovaio policistico e l’obesità. È inoltre correlata con l’aumento delle malattie cardiovascolari e mortalità.(4)
Alla luce di queste considerazioni, appare fondamentale valutare i livelli di vitamina D. In caso si evidenziasse una carenza è importante correggerla curando l’alimentazione e lo stile di vita, con l’aiuto di uno specialista. La corretta alimentazione, associata ad attività fisica preferibilmente all’aria aperta, spesso sono sufficienti a correggere la carenza.
Qualora non bastasse, lo specialista può integrare con una supplementazione ad hoc, in dosi e modalità che variano da paziente a paziente in relazione alla valutazione clinica.
Bibbliografia
- Kevin D. Cashman: The role of vitamers and dietary-based metabolites of vitamin D in prevention of vitamin D deficiency.Food & Nutrition Research 2012, 54: 5383
- Boyè et All: Vitamin D and physical performance in older man and women visiting the emergency department because of fall: data from the improving medication prescribing to reduce risck of falls( IMPROveFALL)study.J.Am.Geriatric Soc. 61: 1948-1951.2013
- Daniel D. Bikle: Extraskeletal action of vitamin D.Ann.NY Acad Sci 2016 jul 1376(1)29-52
- S.J. Wimalawansa, Associations of vitamin D with insulin resistance, obesity, type 2 diabetes, and , J. Steroid Biochem. Mol. Biol. (2016)